LA PAZZA DI CHAILLOT
di Jean Giraudoux
adattamento Letizia Russo
con Manuela Mandracchia, Giovanni Crippa
e con Filippo Borghi, Emanuele Fortunati, Ester Galazzi, Andrea Germani, Mauro Malinverno, Riccardo Maranzana, Francesco Migliaccio, Jacopo Morra, Maria Grazia Plos, Zoe Pernici, Miriam Podgornik
scene Domenico Franchi
costumi Andrea Viotti
musiche Antonio Di Pofi
regia Franco Però
produzione Teatro Stabile del Friuli - Venezia Giulia, Teatro Stabile di Napoli - Teatro Nazionale
Una commedia «folle, ecologica, poetica ed ingenua», attualissima nel toccare nodi più che irrisolti del nostro presente come l’emergenza ambientale, lo sfruttamento della natura perpetrato ad ogni costo, l’immarcescente avidità umana. Manuela Mandracchia, premio Ubu e punta di diamante del teatro italiano, è la bizzarra Aurelia che si oppone in tutti i modi, mai legali e politicamente corretti, a una banda di loschi affaristi intenzionati a estrarre petrolio dal sottosuolo di Parigi. Per Jean Giraudoux, che la concepì negli anni dell’occupazione nazista, La pazza di Chaillot è «un canovaccio, quasi un'improvvisazione che inizia per gioco e trascina al suo interno, nel dipanarsi della storia, desideri, speranze, paure, ansie, frustrazioni degli abitanti di quel mondo ipotizzato, fino a farsi terribilmente seria e reale». Il regista Franco Però affronta questa affascinante favola moderna in una produzione impegnativa che vedrà sul palcoscenico una nutrita compagnia di attori: anche questa una sfida, ben congegnata, alla tentazione del monologo imposto dall’emergenza pandemica, una vittoria del teatro sulle minacce impalpabili dei nostri giorni.