CASATEATRO: LA TESI FONDAMENTALE

Lupus est homo homini, non homo scriveva il commediografo latino Plauto nella sua commedia dedicata agli asini, a due o a quattro zampe (Asinaria II, 4, 88). Proverbio di irredimibile pessimismo e di universale diffusione, utilizzato per descrivere le assemblee di condominio così come le riunioni con i colleghi o, ancora, alcuni legami familiari carichi di tensioni. Una lenta discesa, passo dopo passo, negli abissi della psiche – tenendosi, però, ad un corrimano di risate e paradossi – è il tema che unisce anche gli spettacoli La cena delle belve e Piccoli crimini coniugali, entrambi di autori contemporanei di lingua francese. I protagonisti del primo titolo, anziché essere un gruppo di amici posti sotto ricatto da un maresciallo nazista nella Roma del 1944, potrebbero essere alcuni parenti riuniti per un pranzo di famiglia, o un gruppo di colleghi in una riunione sindacale… Che dire, poi, dello stillicidio dei piccoli ‘crimini’ domestici del testo di Schmidt, commessi dai due coniugi legati da un inestricabile nodo d’odio e d’amore? Gutta cavat lapidem, dicevano ancora latini riferendosi all’efficacia, soprattutto dannosa, di un’azione anche lieve quando sia ripetuta e continua…