immagine Spazi aperti all’arte e all’eccellenza dei maestri artigiani: il 9 marzo inaugura la prima mostra

Spazi aperti all’arte e all’eccellenza dei maestri artigiani: il 9 marzo inaugura la prima mostra

Foglie dello stesso albero – Quattro atelier in scena è il titolo dell’esposizione accolta al Giovanni da Udine fino al 14 aprile

Nel foyer ma non solo si potranno ammirare le opere di quattro creative botteghe artigiane: Arteviva, Fucina Longobarda Mazzola, Legatoria Ciani e Studio Comelli  


Sperimentazioni orafe, tessuti unici, preziose opere di legatoria e sculture che riportano a nuova vita il metallo: sono questi i tesori della mostra “Foglie dello stesso Albero – Quattro atelier in scena” che sarà ospitata al Teatro Nuovo Giovanni da Udine dal prossimo 9 marzo.

L’allestimento è il primo del genere ad essere accolto in via Trento 4 dopo l’approvazione di un disciplinare che apre gli spazi del Teatro Nuovo - foyer in primis, ma non solo -  anche ad attività artistiche non strettamente di spettacolo, e quindi a mostre di opere contemporanee di alto profilo. Un’iniziativa che ha il duplice obiettivo di allargare l’offerta culturale del Giovanni da Udine e di dare un’opportunità di visibilità ad artisti e artigiani meritevoli. “Il Teatro Nuovo è nato per ospitare le arti dello spettacolo, ma occasionalmente è già stato utilizzato come spazio espositivo di forme d’arte diverse – spiega il presidente della Fondazione Paolo Vidali -; sono diversi gli artisti e gli artigiani di riconosciuto valore che chiedono di poter esporre qui le loro opere perciò abbiamo creato un’apposita commissione che valuti le proposte in tal senso, incentivi e regolamenti l’uso degli spazi”.

Si inizia dunque venerdì 9 marzo (la vernice è alle ore 18) con “Foglie dello stesso albero – Quattro atelier in scena e le opere di quattro botteghe creative, realtà di rilievo del nostro territorio ma apprezzate e conosciute anche oltre i confini nazionali: Arteviva, Fucina Longobarda Mazzola, Legatoria Ciani e Studio Comelli.” L’esposizione raccoglie una quarantina di opere alcune delle quali sono frutto del fascino suscitato negli artisti dal mondo del teatro, al quale rendono omaggio. Creazioni che sono la testimonianza di come sia possibile dare nuova linfa vitale ai mestieri di una volta, tramandati di padre in figlio, ora guardati con occhi nuovi e reinventati fino a renderli attuali, ma con la consapevolezza del sapere incorporato in ogni oggetto. Filati e argenti, carta e ferro: i maestri artigiani Liviana Di Giusto, Federica e Nicola Mazzola, Paola Mattiuzzo e Fabio Comelli portano avanti il loro lavoro mescolando esperienza e qualità del fare con un'alta componente creativa, fatta di ricerca di forme e materiali sempre diversi. E così, i preziosi tessuti di Arteviva, tutti pezzi unici realizzati a mano in un gioco di incastro di colori e materiali, si affiancano all’oreficeria d’autore della Fucina Longobarda Mazzola, alle rilegature di carte preziose e materiali ricercati con una particolare attenzione al riutilizzo della Legatoria Ciani, alle sculture in metallo dello studio Comelli dove il recupero dell’antica arte fabbrile si fonde a sperimentazioni di ispirazione contemporanea.

La mostra è visitabile fino al 14 aprile dal pubblico del Teatro negli orari di programmazione degli spettacoli.

Il disciplinare per gli spazi espositivi del Teatro Nuovo

La commissione incaricata di valutare le richieste di utilizzo degli spazi espositivi è composta da tre membri - uno indicato dai Civici Musei, uno nominato dalla Fondazione e competente in merito all'artigianato artistico ed un terzo, sempre nominato dal CdA della Fondazione –è attualmente composta da Vania Gransinigh, Conservatrice del Museo di arte moderna e contemporanea Casa Cavazzini di Udine, Corrado Albicocco dell’omonima Stamperia d'Arte di Udine ed Elena Tammaro, membro del CdA.  “Ad oggi mancava uno strumento per gestire e regolamentare queste richieste – spiega Elena Tammaro, che è art director della società Creaa, attiva nella progettazione culturale. -. Stilare questo documento è stato un po’ il mio contributo professionale al Teatro. Spero che gli interessati, artisti e artigiani del territorio, colgano questa bella e importante opportunità.”

Gli spazi vengono dati in gestione gratuitamente, l'unico obbligo è quello di dimostrare professionalità e competenza: per essere preso in considerazione dalla commissione, infatti, l’artista o l’associazione culturale che richiede l’uso degli spazi deve presentare un progetto, l'indicazione di un curatore, la pianificazione di un piano di comunicazione e tutte le necessarie specifiche di un progetto espositivo.

martedì 27 febbraio 2018
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