Approfondimenti

Era la sera del  18 ottobre 1997 quando le porte del foyer del Teatro Nuovo Giovanni da Udine si aprirono per l’ingresso del  pubblico, che scoprì un edificio funzionale, elegante, dall’ottima acustica e completo delle più avanzate tecnologie.

Da oltre ottant’anni gli udinesi aspettavano quel momento: il fuoco, agli inizi del Novecento, aveva distrutto il Teatro Puccini, il teatro di riferimento culturale e sociale per la città, erede di una ricchissima tradizione di palcoscenici nel corso dei secoli. 

Nei decenni che seguirono il rogo la città fu modellata dagli eventi storici, con il loro susseguirsi di distruzioni e ricostruzioni, ma senza che venisse trovato l’accordo per l’edificazione di un nuovo teatro; un vuoto durato fino all’autunno 1997, data in cui cittadini entrarono in possesso di un luogo di grande importanza simbolica. Durante gli anni di assenza di un teatro comunale, però, l’utilizzo di molte sale - più o meno adatte o disagevoli, centrali o periferiche - aveva tenuto acceso nei cittadini l’amore per lo spettacolo dal vivo, un amore che Udine aveva coltivato fin dal 1600, tenendosi sempre aggiornata rispetto alla storia della musica, del teatro d’attore, del teatro d’opera, dimostrandosi città  nient’affatto periferica rispetto alle capitali culturali, ma, anzi, costantemente al passo con i tempi, le mode, le novità, i cambiamenti.

Nell’ottobre 2017 i vent’anni del Teatro Giovanni da Udine sono stati festosamente celebrati anche con conferenze e mostre. L’occasione è stata preziosa per commissionare contribuiti e riflessioni che evidenziassero alcuni aspetti della vita culturale udinese: dall’attività di architetto, decoratore e scenografo di Giovanni da Udine, alla storia della prassi musicale e ancora dell’architettura e dell’utilizzo degli spazi teatrali.  Il ventennale del Teatro Nuovo ha quindi rinnovato l’interesse attorno alla storia locale dello spettacolo dal vivo ed è l’occasione che cogliamo per inaugurare una sezione del sito del Teatro Nuovo Giovanni da Udine, dedicata alle ricerche che studiosi e appassionati desiderino divulgare e condividere grazie a questo strumento.

Il testo “Opere rappresentate a Udine tra '600 e '700”, contributo che Domenico Vinicio Magris ha voluto generosamente mettere a disposizione della Fondazione e del pubblico, apre dunque una sezione di approfondimenti che ci auguriamo utile per il confronto, la ricerca delle fonti e l’avanzamento della conoscenza.

Domenico Vinicio Magris, saggista e divulgatore, è laureato in Discipline della Musica al DAMS di Bologna. Ha insegnato nella Scuola secondaria di primo grado e all’Università della Terza Età di Udine. Ha tenuto numerosi corsi musicali presso istituzioni culturali pubbliche e private.

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