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GIOVANNI DE' RICAMATORI
GIOVANNI DE' RICAMATORI
performance di tableaux vivants dall’opera dell’artista friulano Giovanni da Udine
in scena Antonella Parrella, Gaetano Coccia, Francesco Ottavio De Santis
disegno luci Teatri 35 in collaborazione con Gennaro Maria Cedrangolo
messa in scena, selezione musicale e produzione Teatri 35
coproduzione Teatro Giovanni da Udine
con il sostegno del Centro Musei delle Scienze Naturali e Fisiche di Napoli
per la Fondazione Teatro Giovanni da Udine
in collaborazione con il Museo Friulano di Storia Naturale di Udine
si ringraziano Marisanta di Prampero de Carvalho, Alma Maraghini Berni e i Civici Musei di Udine
[Volle Giovanni, il quale merita di esser lodato fra i maggiori della sua professione, essere sepolto nella Ritonda, vicino al suo maestro Raffaello da Urbino, per non star, morto, diviso da colui dal quale vivendo non si separò il suo animo già mai.]
Le vite de' più eccellenti architetti, pittori, et scultori italiani, da Cimabue insino a' tempi nostri (1568) di Giorgio Vasari
“Giovanni de Ricamatori” è un progetto ideato per entrare in dialogo poetico, attraverso linguaggio artistico proprio della compagnia Teatri 35, con Giovanni da Udine, un artista che nel ventennio dal 1503 al 1520, ha contribuito ad un periodo fondamentale per il Rinascimento italiano, che ha fortemente influenzato l’arte delle epoche successive.
Giovanni da Udine, figlio di Francesco Ricamatore, nato a Udine nel 1487 e morto a Roma nel 1561, arriva a Roma proveniente dalla bottega veneziana di Giorgione, dove era giunto per il suo innato talento dopo l’apprendistato udinese della verde età. A Roma entra a far parte della bottega di Raffaello, quel cenacolo sperimentale e nerbo del Rinascimento, che ha come centro la costruzione di opere d’arte reinventando i modelli dell’antichità classica; un progetto artistico, oltre che politico, nato da Giulio II (la Restauratio Urbis) e poi proseguito da Leone X, amante dei lussi e dei fasti, che affida a Raffaello ciò che era stato iniziato da Bramante.
È in questo contesto artistico e storico che si colloca l’arte sperimentale dell’artista friulano, dotato di un talento non comune, che Raffaello aveva saputo far sbocciare e sviluppare, e le cui opere a Roma hanno esercitato un’azione decisiva fino all’Ottocento. Se ne può seguire lo sviluppo in tre campi in cui egli a recato le sue più importanti innovazioni: la specializzazione nella resa degli animali, piante e festoni, che lo avvicinò alla natura morta, le grottesche e lo stucco all’antica.
La fama di Giovanni è legata soprattutto ai vari tipi di grottesche che mise a punto insieme a Raffaello, ma Giovanni fu anche abile architetto, ne è testimonianza tra le altre la torre dell’Orologio di Udine.
Lo spettacolo di tableaux vivants sull’opera di Giovanni da Udine nasce da un lavoro sulla privazione di ciò che in scena è superfluo. Nel lavoro tutte le mansioni utili alla messa in scena sono sempre a vista e per questo gli attori sono attrezzisti, modelli, scenografi e attori al tempo stesso.
La performance è un lavoro di montaggio e smontaggio, è un continuo esercizio di memoria meccanica in cui ogni azione scenica, gesto dopo gesto, vestizione dopo vestizione, si fissa sul momento musicale, come in una coreografia.
Arrivare alla costruzione del tableau vivant non è il fine; ciò che è ricercata è una modalità di lavoro in cui il corpo del performer è semplice strumento, un mezzo alla pari di una stoffa o di un cesto. Il singolo attore in scena compie azioni sonore, azioni inserite in una partitura musicale in cui ogni gesto è in funzione di una meccanica, di un ingranaggio in cui ciò che viene eseguito è strettamente necessario.
Il nostro lavoro cerca di entrare nell’opera di Giovanni da Udine, facendola rivivere, creando una successione cronologica che partirà dal Giovanni disegnatore di animali nei primi anni di apprendistato udinese, al Giovanni creatore di grottesche e stucchi nella bottega di Raffaello nel periodo romano, fino a giungere al Giovanni architetto al suo ritorno ad Udine.
Preziosi per la nostra ricerca sono stati gli studi sulla formazione delle grottesche e sulle Logge di Raffaello in Vaticano della la celebre storica dell’arte Nicole Dacos.
Far conoscere, incantare, emozionare attraverso invenzioni sceniche, musiche e colori per restituire il fascino contenuto nelle sue opere: attraverso la tecnica dei tableaux vivants, la compagnia vuole ricreare con l’opera “Giovanni de’ Ricamatori” un punto di unione tra il teatro ed il museo per restituire allo spettatore la magnificenza della pittura, della scultura ed architettura di cui Giovanni da Udine fu grande maestro.
Opere Rappresentate:
Tracce di disegni per animali, Giovanni da Udine.
Santa Cecilia, Raffaello Sanzio, 1515 – intervento di Giovanni da Udine nel disegno degli strumenti musicali
Pesca Miracolosa, Raffaello Sanzio, Roma, 1515 – intervento di Giovanni da Udine nel disegno degli animali
Giove bacia Amore, particolare Loggia di Psiche, alla Farnesina, Roma, bottega di Raffaello Sanzio, 1517 - intervento di Giovanni da Udine nel disegno delle grottesche, intervento di Raffaello Sanzio nel disegno di Giove bacia Amore.
Mercurio e Psiche, particolare Loggia di Psiche, alla Farnesina, bottega di Raffaello Sanzio, 1517 - intervento di Giovanni da Udine nel disegno delle grottesche, probabile intervento di Giulio Romani nel disegno di Mercurio e Psiche
Pan e Siringa, particolare Stufetta Cardinale Bibbiena, Palazzi Vaticani, bottega di Raffaello Sanzio, 1516 - intervento di Giovanni da Udine nel disegno delle grottesche.
Olimpo che intercede verso Apollo in favore di Marsia, particolare Loggetta cardinale Bibbiena, Palazzi Vaticani, bottega di Raffaello Sanzio, 1517 - intervento di Giovanni da Udine nel disegno delle grottesche.
Motivi desunti dal sarcofago antico con storia di Oreste, particolare Loggia di Raffaello, Palazzi Vaticani, bottega di Raffaello Sanzio, 1517/1519 - intervento di Giovanni da Udine nel disegno degli stucchi all’antica dei sottoarchi.
Venere e putti, particolare Loggia Villa Madama, Roma, bottega di Raffaello Sanzio, 1520/1527 - intervento di Giovanni da Udine nel disegno delle grottesche.
Pergolato, particolare Logge Primo Piano, palazzi Vaticani, 1519 – decorazione Giovanni da Udine.
Creazione degli animali, particolare Loggia di Raffaello, Palazzi Vaticani, bottega di Raffaello Sanzio, 1517/1519 - intervento di Giovanni da Udine.
Campana torre dell’orologio, Udine, 1527, e Angelo Santa Maria di Castello, Udine, 1539/1540, Giovanni da Udine.
Madonna con bambino, San Marco e San Giovanni, decorazione a stucco casa borgo Gemona, Udine, 1534ca, Giovanni da Udine.
Angelo Annunciante e Vergine Annunciata, Duomo di Civitate, 1539/1542 - stendardi eseguiti per il Capitolo del Duomo di Civitate, Giovanni da Udine.
Musiche:
John Luther Adams, Songbirdsong
Tomaso Albinoni, Adagio dal concerto per oboe in re min op. 9 n 2
Johann Pachelbel, Canone e giga in re maggiore per tre violini e basso continuo
Claude Debussy, Prélude à l'Après-midi d'un faune
Edvard Grieg, Peer Gynt
Antonio Vivaldi, Nulla in Mundo Pax Sincera