immagine Sospese nell'acqua in una Venezia che affonda: così rivivono in scena Le Donne gelose di Carlo Goldoni

Sospese nell'acqua in una Venezia che affonda: così rivivono in scena Le Donne gelose di Carlo Goldoni

Una Venezia scura, bagnata dalla pioggia, che affonda; un dedalo di calli e l’acqua che non colora ma uccide la luce: sono queste le atmosfere che ritroveremo nelle Donne Gelose di Carlo Goldoni in scena al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, da martedì 7 a giovedì 9 marzo sempre con inizio alle 20.45.

In questo strepitoso allestimento – una produzione del Piccolo Teatro di Milano - il giovane regista Giorgio Sangati interpreta una delle opere meno frequentate del grande commediografo veneziano, correggendo qualche luogo comune e imprimendo la sua visione su una commedia a tratti amara. “Questa, Lettor carissimo, è una Commedia veneziana, venezianissima...”, scriveva Goldoni nella prefazione di quello che è il suo primo testo teatrale scritto interamente in dialetto, messo in scena nel 1752.
Venezianissime Le donne gelose lo saranno anche sul palcoscenico del Giovanni da Udine, visto che la commedia sarà proposta in dialetto con sovratitoli in italiano. L’ambiente è il sestiere ristretto e meschino di una città che è di per sé un mondo separato dal mondo, eppure tutto sembra scritto per noi. La crisi morde, i negozi soffrono, i piccoli commercianti si fanno la guerra, le fortune si mettono in gioco e alla fortuna del gioco si affidano illusorie speranze. Su tutto dominano il denaro e l’incubo di diventare poveri; lo sfondo, poi, è il Carnevale, la voglia di festa continua. Insomma, l’Italia. In questo microcosmo oscillante tra culto del denaro e angosce di miseria si muovono personaggi di una concretezza impressionate, sui quali si è posata un’aridità senza rimedio.
«È un mondo chiuso – spiega il regista - claustrofobico, senza contatti con l’esterno, autoreferenziale, segnato prima ancora che dalla crisi economica da una deriva morale che trascina i protagonisti in un vortice di dipendenza patologica dal gioco, in un turbine di gelosie e invidie deliranti. I rapporti umani sono miseri, ipocriti; le relazioni corrose, ammuffite, perennemente condizionate da motivi economici; l’intimità è squallida, segnata da insulti e botte. Imperano il culto del denaro e una fiducia ossessiva nell’azzardo: solo la sorte infatti può alleviare l’angoscia di (ri)cadere nella miseria, ma si tratta di un sollievo temporaneo per un mondo dal destino ormai segnato. Nessuno lavora, ma le energie si sprecano, tutti si affannano, si inseguono, si consumano, senza trovare una via d’uscita, come in un labirinto in cui si gira a vuoto e si ritorna sempre al punto di partenza».

Al campiello come luogo di incontro, di scontro, ma anche di festa, si sostituisce il mestissimo Ridotto dove ognuno, protetto dall’anonimato della maschera, può spiare gli altri sperando di non essere riconosciuto.  «È una Venezia anomala, scura, silenziosa – continua il regista – semideserta. Perfino il Carnevale rimane sullo sfondo, confinato fuori scena. La festa per eccellenza del rovesciamento, in cui si può fingere di essere ciò che non si è, non può coinvolgere un ceto che può rovesciarsi solo nel proprio vuoto di valori. L’unico piacere (sadico) per i protagonisti sembra derivare dalla contemplazione delle disgrazie altrui. È il trionfo di un individualismo suicida: non a caso questa generazione non ha figli, al limite allievi addestrati ad affrontare un mondo che non fa sconti».
In questa Venezia onirica e misteriosa, scavata da una luce espressionista e da un’acqua che pervade tutto, gli echi vividi e fortissimi di quel Goldoni che Giorgio Strehler e Luca Ronconi seppero memorabilmente interpretare sono portati ai massimi livelli da un cast di grandi interpreti fra cui spicca Sandra Toffolatti nel ruolo di Lugrezia. Le scene sono di Marco Rossi, i costumi di Gianluca Sbicca.

Mercoledì 8 marzo alle 17.30 la compagnia dello spettacolo incontrerà il pubblico nel foyer del Giovanni da Udine per un nuovo appuntamento di “Casa Teatro” dal titolo "Dipendenza/Indipendenza”. Conduce Paola Colombo, interviene Francesco Piani, psichiatra. Appuntamento realizzato in collaborazione con “vicino/lontano” e la redazione del Messaggero Veneto Scuola coordinata da Maria Gabriella Scrufari

Info e biglietteria: Ticket disponibili presso la biglietteria del Teatro (via Trento 4 – Udine dalle 16.00 alle 19.00 eccetto domenica e giorni festivi; tel. 0432 248418, biglietteria@teatroudine.it). Biglietteria attiva anche al temporary ticket store del teatro presso la Libreria Feltrinelli di via Canciani a Udine (tutti i mercoledì con orario 10.00-13.00 e 13.30-18.00) e ai siti www.teatroudine.it e www.vivaticket.it
 
 
lunedì 06 marzo 2017
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