immagine Con "Non ti pago", ultima regia del grande Luca De Filippo, si chiude la Stagione di Prosa 2015/16

Con "Non ti pago", ultima regia del grande Luca De Filippo, si chiude la Stagione di Prosa 2015/16

La stagione di prosa 2015/16 del Teatro Nuovo Giovanni da Udine si chiude con un omaggio e insieme un ricordo affettuoso dedicato a Luca De Filippo, attore e regista fra i più acclamati e autorevoli del panorama italiano contemporaneo, prematuramente scomparso lo scorso novembre: giovedì 12, venerdì 13 e sabato 14 maggio con inizio alle ore 20,45 va infatti in scena l’ultimo lavoro teatrale da lui firmato,Non ti pago, che avrebbe dovuto vederlo sul palco anche nelle vesti di protagonista.
 
Scritta dal padre Eduardo De Filippo nel 1940 e fra gli esempi più brillanti del suo repertorio,  Non ti pago è una storia  dove si parla di sogni, vincite al lotto, superstizioni e credenze popolari e di un’umanità dolente e sfaccendata che, pur nella cruda realtà quotidiana fatta di paure, angosce e miseria, non rinuncia alla speranza, all’illusione e all’ingenua attesa di un colpo di fortuna che determini un futuro migliore. 
 
Protagonista della pièce è Ferdinando Quagliuolo, gestore di un botteghino del lotto a Napoli e accanito giocatore eccezionalmente sfortunato. Esattamente il contrario di Mario Bertolini, suo impiegato nonché futuro genero che, interpretando i sogni degli avventori, colleziona vincite su vincite. Fin qui niente (o quasi) di male se non fosse che, un giorno, il giovane centra una strepitosa quaterna milionaria ispirato proprio dal defunto padre del suo datore di lavoro, apparsogli in sogno con i numeri fortunati. Accecato dall’invidia, Ferdinando ingaggerà una lotta senza quartiere nei confronti del suo dipendente al quale cercherà di sottrarre con mille sotterfugi il cospicuo esito della vincita.
 
Commovente sintesi tra commedia popolare e dramma paradossale, Non ti pago è paradigma perfetto della poetica eduardiana in cui il comico scaturisce sempre da una situazione drammatica: “ Alla base del mio teatro c’è sempre il conflitto tra individuo e società - era solito dire il grande artista napoletano – e tutto ha inizio da uno stimolo emotivo: reazione a un’ingiustizia, sdegno per l’ipocrisia mia e altrui, solidarietà e simpatia umana per una persona o un gruppo di persone, ribellione contro leggi anacronistiche”. 
 
Con questo allestimento Luca De Filippo ci restituisce dunque un altro fondamentale tassello nell’opera di approfondimento sulla drammaturgia eduardiana: un lavoro portato avanti con impegno e passione assieme alla sua compagnia che, giovedì prossimo, tornerà sul palco del Giovanni da Udine  pronta a regalarci un altro, toccante e irripetibile momento di grande teatro; in scena, accanto a Gianfelice Imparato nel ruolo di Ferdinando Quagliolo, anche Carolina Rosi (Concetta, sua moglie) e Massimo De Matteo (Mario).
 
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lunedì 09 maggio 2016
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