Trame ricucite: Strissant vie pe gnot (Caino)
Casa Teatro mercoledì 08 maggio 2019 ore 20:45 info
Trame ricucite

TRAME RICUCITE: STRISSANT VIE PE GNOT (CAINO)

Trame ricucite

Tre testi esemplari della drammaturgia friulana
ideazione e direzione artistica, cura drammaturgica e critica di Paolo Patui
azioni sceniche a cura di Paolo Sartori

MERCOLEDÍ 8 MAGGIO 2019 - ORE 20.45

STRISSANT VIE PE GNOT (Caino) di Luigi Candoni (1975)

lettore ospite Giuseppe Bevilacqua nel ruolo di Blanc

Posti limitati, pubblico in palco


Scritto nel 1974 poco prima della morte, quasi testamento affettivo di Luigi Candoni, Strissant vie pe gnot (Caino) è una lucida e impietosa analisi di una società contadina, chiusa in sé stessa, in attesa di una possibilità per rigenerarsi. Il testo è una rilettura della biblica vicenda di Caino e Abele in cui in una scena bestiale e primitiva il friulano diventa lingua gutturale e selvaggia, capace di dar voce ai sentimenti con stupefacente vigore. In un Friuli ancestrale Damo ed Eve sono ridotti a essere disumani, privi di morale e di aspirazioni, alle prese con le necessità animali che la cultura umana non ha ancora saputo dominare. Ma ecco arrivare l'inatteso, o il temuto, lo straniero, con la nuova cultura, nuovi costumi e nuovo linguaggio. Come comportarsi, dunque, di fronte al fascino della novità, del progresso, che mette in crisi un sistema radicato e vissuto come l'unico possibile? In questo contesto il friulano è lingua dallo spessore semantico estremo, capace di ricostruire una primitività selvaggia che prova a rovesciare i termini della storia, affidando a Caino la parte di un boia inconsapevole e impossibilitato, nonostante la sua volontà, a ribellarsi al destino. Strissant vie pe gnot è stato rappresentato per la prima volta al Palamostre di Udine nel 1975 per la regia di Rodolfo Castiglione.

Nato in Carnia nel 1921, LUIGI CANDONI ha fondato e diretto la rivista “Teatro Orazero” e la compagnia omonima. Esponente del teatro d’avanguardia, fu sostenitore della ricerca di nuovi canoni di rappresentazione, sia stilistici che tematici. Per primo nel nostro paese ha tradotto e rappresentato opere di Tennessee Williams, Tankred Dorst, Eugène Ionesco, Samuel Beckett. Dal 1951  dà vita alla seconda avanguardia italiana dopo quella di Anton Giulio Bragaglia (sorta nel 1910), dalla quale ereditava lo spirito battagliero, l’anticonformismo, le conquiste scenotecniche, e quindici anni prima di Carmelo Bene (1967), in un periodo a cavallo tra gli anni 50 e 60 in cui il teatro francese di Ionesco, Beckett, Genet, Sartre, in Italia costituiva ancora una scoperta traumatica. Candoni assurge, quindi ad autorevole presenza sulla scena italiana. Molte sue commedie, rappresentate in Italia e all’estero, hanno ottenuto premi in concorsi nazionali ed alla televisione. Tra i maggiori successi: Un uomo da nulla, Nessuno è solo, Eva nascerà domani, Desiderio del sabato sera, Le olimpiadi dei Clowns, Sigfrido a Stalingrado, L’alta diga, Via Crucis Orazero, La poltrona elettrica, Hippy End, rappresentate anche all’estero con successo. Il teatro di Candoni si divide in due filoni: i divertimenti fantastici, intessuti di fredda satira, e i drammi storico-sociali. Tra questi ultimi "Edipo a Hiroshima" (primo premio della Pro Civitate Christiana di Assisi 1961 e premio Istituto Dramma Italiano di St. Vincent 1963 - Teatro Stabile di Torino), rappresentato da quattro diverse formazioni italiane ed in Cecoslovacchia e Giappone. Ritornato a Udine a seguito di una grave malattia, dà vita all’annuale premio Candoni Teatro Orazero ad Arta Terme e fonda due compagnie teatrali, una a Udine e l’altra a Padova. La costante fondamentale delle migliori sue opere è il transrealismo, ovvero la ricerca del profondo ordito della verità oltre realtà e finzione, sostanza ed apparenza. In friulano ha scritto Desideri di sabida sera, Strissant vie pe gnot (Caino) e la raccolta di versi Lontan da voi. La morte lo colse immaturamente il 13 agosto 1974.

Biglietto 8,00 euro


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